lunedì 7 novembre 2011

Botterí


Oggi é una di quelle giornate novembrine tipiche, in cui capisci perché le fiabe dei fratelli Grimm sono nate qui: dalla finestra della mia cucina vedo gli alberi del giardino dei vicini immersi in una bruma fredda e vaporosa; il contorno netto dei gialli, rossi e arancione delle foglie si é sfaldato in una tavolozza impastata con il bianco umido e lattiginoso della nebbia, la realtá delle forme nitide lascia il passo alle suggestioni dell´immaginazione e non mi stupirei se, da un momento all´altro, da dietro a quel cespuglio, sbucassero la strega di Hänsel e Gretel a braccetto con il lupo di Cappuccetto Rosso. Ci starebbe.
In questo tempo di zucche, tempo da streghe, tempo da tisane fumanti, tempo profumato di biscotti dell´ Avvento, con i supermercati che hanno esposto giá i miei amati Lebkuchen, il mio cervello ballerino e bipolare (perché oscilla sempre fra i miei due mondi, Italia e Germania) si é ricordato di quel signore che tanti anni fa, in via Sparano a Bari, proprio in questo periodo, invitava la gente che passeggiava guardando le vetrine decorate per il Natale, a comprare i biglietti della Lotteria Italia gridando, "Botterí!", la sua personale invenzione pe dire lotteria (forse perché chi vince alla Lotteria fa il botto, chissá).
Me lo ricordo ad un angolo della strada, imbacuccato in una ventina di sciarpe, rubicondo per via del freddo o forse del vinello bevuto per non sentire il freddo, con in mano un ventaglio di promesse da marinaio.
Chissá che fine ha fatto Botterí, mi sono chiesta. Chissá se qualcuno ha mai vinto qualcosa con un biglietto comprato da lui, chissá se lui ha mai vinto qualcosa, tenendosi per sé uno dei suoi invitanti biglietti. 
Magari ha fatto il botto, Botterí, si é tolto tutte le sciarpe ed é partito con un biglietto di sola andata per le Seychelles.
Mi sembrerebbe giusto.
Dopo questa parentesi fiabesca e contemplativa, stamattina mi sono messa al lavoro. Vale a dire, ho acceso il radar rilevacaos incorporato, e mi sono chiesta : "Da dove cominciamo?".
Perché quando Alice miracolosamente come oggi sembra ce la faccia a superare la soglia dell´oretta per la nanna, un mondo di cose non fatte ti si para davanti, e devi essere brava a capire da cosa cominciare. 
Time management, si dice, no? e dovrei aver pure fatto un paio di corsetti in azienda sul tema...
Dunque. 
C´é sicuramente la immancabile pila di robe da stirare, ma volendo...
...c´é che potresti anche metterti a disegnare, ma trascureresti che...
...sul tavolo del soggiorno giacciono infiniti oggetti non identificati, da smistare per forza se domani pomeriggio vuoi fare l´incontro "Torta/caffé" con le amiche del corso di preparazione al parto, e quindi ti viene in mente che...
...dovresti anche adempiere a tutta una serie di rottur importantissimi adempimenti burocratici procrastinati ad illo tempore e che magari sto illo tempore é arrivato, che poi il marito me ne chiede sempre conto "Hai fatto quella cosa lí..." ed io devo sempre ammettere che me ne sono.. ehm.. dimenticata, ma lo faccio domani, non preoccuparti...
Certo, oggi a casa mia é Santanna, la festa laica che celebriamo quando viene Anna, la ragazza russa che una volta alla settimana mi aiuta nelle pulizie, ma il punto é che con Anna riusciamo a rigovernare l´indomato quotidiano, ma é la lista di quelle cose, cosette, cosacce da fare ma che nessuno mai fa che mi piacerebbe una volta tanto debellare, risolvere, archiviare.
Mettere via definitivamente quei vestiti dei bimbi ormai troppo piccoli, che sono diventati quattro scatole enormi dell´IKEA vaganti da un angolo all´altro della casa senza trovare mai l´opportuna e definitiva collocazione.
Comprare finalmente la colla per il legno ed incollare il panchetto degli attrezzi di Marco, che é peccato che ie l´ hanno regalato e lui, in un impeto creativo in cui voleva trasformarlo in qualcos´altro, lo ha divelto lasciandolo tramortito in un mucchietto di assi che giacciono sul pavimento (ma cosí vanno bene per farci i recinti degli animali, mamma.Certo.).
Cucire quelle due tre camicie che non mettiamo mai perché finché mi decido ad attaccare i benedetti bottoni mancanti faccio prima ad andare in centro e comprare un paio di nuove.
La lista delle Piccole Grandi Cose Da Fare che nessuno fa mai é lunghissima. Sconsolante. Desolant...
...ahhaaaaahhhh, ma certo, potevo pensarci prima...
...Botterí!!! Botterí é la soluzione! Lotteria, estrazione a sorte, tentare la fortuna...
Botterí, emerso in una giornata di nebbia dalle nebbie della mia memoria, mi ha dato un´idea.
Ho preso un barattolo vuoto della marmellata. Ci ho appiccicato sopra un´etichetta di carta dal nome esaustivo, Botterí appunto. 
Ho fatto tanti bigliettini quante sono le cose lasciate in sospeso in questa casa. Li ho arrotolati e ce li ho messi dentro.
A turno, magari in uno di quei pomeriggi domenicali oziosi in cui stai steso pigramente sul divano a fare zapping, dovremo estrarre da questo barattolo un bigliettino a caso, e vedere quale incombenza dell´era glaciale riusciamo finalmente a mettere da parte. Cancellare. Risolvere.
Un giochetto per mettere la casa in riga. Una piccola lotteria in cui il premio é che le cose tornano al loro posto.
L´idea mi piace tanto. 
Ma. 
C´é sempre un ma. 
In questa casa siamo in quattro.
Uno di noi porta i pannolini, non sa camminare e a malapena gattonare. Non c´é speranza che si interessi a Botterí, per ora.
L´altro ha quattro anni, e quando gli chiedi di rimettere in ordine la sua stanza, ti guarda con la faccia da Capo degli Unni Incazzato (sapete di cosa parlo se conoscete Mulan), e ci vogliono pazienti trattative per ottenere che tolga di mezzo anche solo le macchinine.
L´altro ancora é l´unico della casa che sappia cosa sono "quei pomeriggi oziosi in cui stai steso pigramente sul divano a fare zapping", e non sono io. Di Botterí immagino mi dirá " Bella idea!", e poi nel bel mezzo del suo ozioso pomeriggio domenicale (sacrosanto, dopo una dura settimana di lavoro, non lo nego) estrarrá il bigliettino e lo lascerá ingurgitare dal divano, lasciando che si perda per sempre tra i suoi cuscini.
Ergo. Resto solo io a voler tirare füori i bigliettini di Botterí. 
Sigh. 
Mi é venuto in mente peró anche il correttivo di una idea in fondo bellissima ma probabilmente impopolare in questa casa. 
Mischiati con i bigliettini delle Cose Da Fare ci saranno dei bigliettini premio, di un altro colore. 
Tutti per me.
Tiri fuori il biglietto "Urge ordine in cantina!"?
Automaticamente devi tirare fuori un biglietto premio, per esempio "Fra, oggi ti sei meritata proprio una maglia nuova!", oppure " Hai vinto due ore di tempo solo per te. Decidi tu quando, ma goditele!".
No housekeeping, only enjoy! Come Botterí emigrato alle Seychelles, anche questo mi sembra giusto.